CARO “RE” DRAGHI: STAVOLTA SEI TU CHE PAGHI! SCUOLA, SANITA’, TRASPORTI, LAVORO, CULTURA, AMBIENTE: LE ISTANZE SOCIALI COBAS VERSO LO SCIOPERO DEL 26 MARZO 2021
Il governo Conte-bis non ha resistito all’avida frenesia accesa dai miliardi del Recovery Fund in arrivo. A fare da garante degli interessi in gioco, Mattarella ha chiamato il “salvatore della Patria” Mario Draghi. Tutti i poteri del paese e la stampa mainstream gli hanno reso un omaggio servile e grottesco, palesando l’avvilente deriva di una Democrazia che ha dimenticato i suoi principi basilari. Il compito del nuovo presidente è quello di gestire l’attuale politica “espansiva”, di spendere, cioè, in modo da consentire una nuova accumulazione capitalistica.
Durante e dopo l’attuale crisi pandemica, dunque, l’ingiustizia sociale, la violenza di genere, la distanza tra Nord e Sud e la devastazione ambientale, di cui l’emergenza mondiale ha radicalizzato le manifestazioni e mostrato le terribili implicazioni, rischiano di essere accresciute dal dirottamento verso le solite tasche delle cospicue cifre stanziate per la ripresa.
Per chi ha lottato e lotta per il lavoro, per il reddito universale, per i Beni comuni e i servizi pubblici, concreta attuazione di diritti costituzionali inalienabili (Istruzione, Salute, Mobilità, Lavoro, Ambiente, Giustizia), un governo ostaggio ed espressione di un blocco senza precedenti di partiti, lobbies e gruppi di potere saldati in un micidiale patto spartitorio costituisce un avversario contrastabile solo creando ampie coalizioni. Nessuno si illuda di ottenere risultati avanzando rivendicazioni esclusivamente per il proprio comparto.
Come COBAS, stiamo caldeggiando un’intersezione feconda tra i conflitti sociali da innescare urgentemente per “mettere in sicurezza” le vite di chi ha già pagato troppe crisi. “Sicurezza”, per noi, non vuol dire militarizzazione e repressione, ma lavoro, prospettiva, reddito e ristori per tutti e tutte.
Abbiamo difeso strenuamente, in splendida solitudine tra i sindacati, e di concerto con “Priorità alla Scuola”, la riapertura totale della scuola in sicurezza, per uscire dall’asfittica e alienante prigionia della Dad.
A tal fine, ribadiamo le nostre datate ed indifferibili istanze: a) portare a 20 il numero massimo di alunni/e per classe; b) aumentare gli organici, assumendo a tempo indeterminato i docenti precari con almeno 3 anni di servizio e gli Ata con 2 anni; c) investire sull’edilizia scolastica e garantire tamponi, tracciamenti e servizi sanitari nelle scuole; d) liberare le Università dal clientelismo, dalla precarietà cronica, dai vincoli di produttività e controllo (Anvur) che ne azzerano l’autonomia e ne condizionano le ricerche; e) sostenere adeguatamente i lavoratori/trici della Cultura e dello Spettacolo e garantire subito la ripresa di attività cruciali per la tenuta economica e etico-culturale del paese che vanta il maggior numero di siti UNESCO del mondo.
Per quel che riguarda la Sanità pubblica, sono indispensabili: a) un significativo aumento delle risorse e degli organici, con l’assunzione a t.i. di medici, infermieri e altri operatori; b) la revisione del Titolo V in tema di autonomia sanitaria alle Regioni, per evitare sperequazioni e speculazioni elettorali sulla pelle dei cittadini; c) investimenti seri sulla medicina territoriale pubblica e ridimensionamento drastico della Sanità convenzionata.
Il terzo punto cruciale per l’uscita sociale dalla pandemia riguarda il trasporto pubblico, per il quale chiediamo: a) lo stop alle privatizzazioni e esternalizzazioni delle aziende, attivandone la ripubblicizzazione; b) la fine delle gare per l’affidamento del trasporto, passando all’affidamento diretto; c) il potenziamento, mediante assunzioni di personale viaggiante e rinnovo/aumento dei mezzi.
Per quel che riguarda il lavoro, chiediamo: a) la proroga del blocco dei licenziamenti e l’estensione degli ammortizzatori sociali per tutti/e; b) la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario e la definizione per legge di un salario minimo orario e mensile dignitoso; c) l’internalizzazione stabile del personale degli appalti della pubblica amministrazione e l’investimento strategico nell’occupazione femminile e giovanile, in termini di diritti (uguali per stanziali e migranti) e di riduzione della precarietà.
Invitiamo i lavoratori e le lavoratrici, gli altri sindacati di base, le reti e le associazioni a contribuire a fare dello sciopero del 26 marzo (al quale hanno già aderito Priorità alla scuola, il Coordinamento nazionale precari della scuola, i Cobas e l’ADL Cobas del trasporto pubblico locale), uno sciopero politico e sociale. Per curare la società, occorre prendersi cura della Scuola, della Cultura, della Sanità, della Mobilità, dell’Ambiente!
COBAS NAPOLI
A NAPOLI PRESIDIO IN PIAZZA DANTE DALLE ORE 10:00 IN POI
La partecipazione a manifestazioni autorizza spostamenti, anche fuori dal proprio Comune e Provincia, scrivendo
sull’autocertificazione, come causa dello spostamento: partecipazione a presidio statico.