







I DOCENTI COBAS CHIEDONO L’IMMEDIATA SOSPENSIONE DELL’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO IN DAD!
Già durante il lockdown dello scorso Marzo, il Ministero ha emanato numerose note e ordinanze tendenti a naturalizzare e ad imporre la didattica digitale anche fuori dai contesti emergenziali, accreditandola come pratica di insegnamento da adottare ordinariamente in quanto “innovativa”, nonostante i comprovati, gravi limiti pedagogici, didattici e funzionali, non controbilanciati da alcuno studio o evidenza attestante il potenziamento qualitativo dell’apprendimento vantato dai suoi sostenitori.
Le contestatissime linee-guida per la riapertura della Scuola, bocciate, il 5 agosto scorso, finanche dal CNPI perché gravemente lesive della libertà di insegnamento e del pluralismo metodologico ed ideologico, si presentavano elusive e deleganti sul piano delle soluzioni logistiche e didattiche, cogenti e prescrittive, invece, per quel che concerne la DDI, sponsorizzata come metodica privilegiata, e la formazione dei docenti sull’uso delle piattaforme informatiche. L’obiettivo perseguito dal ministero ignorando ostentatamente ogni obiezione, ha portato all’insensata e grottesca equiparazione de facto dell’asfittica DAD alla didattica viva e vera, con conseguenze surreali.
Nelle scuole superiori, infatti, gli studenti e le studentesse sono per lo più costretti, attualmente, non solo a seguire le lezioni per l’intero monte orario, ma anche a svolgere virtualmente, restando inchiodati per ore davanti ai computer di casa, proprio quelle attività di PCTO (ex ASL), che per loro definizione e finalità non possono che essere svolte in situ, dal vivo e in gruppo, ovvero avere impostazione laboratoriale ed approccio empirico.
Quest’assurda pretesa, che cozza contro ogni logica e verosimiglianza, rivela, peraltro, la natura interamente e puramente ideologica del PCTO, che le scuole sono tenute a svolgere e certificare anche in assenza delle coordinate programmatiche ed operative che possano validarlo, unicamente per sancire la sudditanza dell’istruzione alla produzione e ai desiderata dell’imprenditoria.
I docenti Cobas esprimono solidarietà piena agli studenti che stanno lottando negli OO.CC. e stanno organizzando scioperi simbolici, decidendo, a proprio rischio, di non collegarsi alle piattaforme per la
didattica, peraltro gestite dai privati del cosiddetto Big-Tech, con i quali il ministero ha stipulato contratti onerosi, e che con la DAD hanno incrementato enormemente i loro profitti, a detrimento della privacy e dell’autonomia del sistema scolastico nazionale.
I docenti sostengono gli studenti e le studentesse nella loro rivendicazione sacrosanta del diritto al riposo fisico e mentale e del diritto a studiare con profitto le discipline curricolari, fortemente compromesso dall’elevato numero di ore di connessione e dall’affastellarsi di sollecitazioni eterogenee e simultanee.
La DAD richiede già uno sforzo supplementare di concentrazione, decodificazione e rielaborazione, non solo agli studenti, ma anche agli insegnanti, come ben sa chi la pratica quotidianamente. Gli stakeholders si rassegnino: c’è una pandemia in corso! E’ assurdo e vessatorio simulare online un’esperienza programmata e pensata come reale e concreta!
I Cobas Scuola di Napoli, perciò, chiedono la SOSPENSIONE IMMEDIATA del PCTO fino al termine dell’emergenza e fino alla riapertura definitiva delle scuole.
Chiedono, altresì, che le ore residue eventualmente svolte, quale che sia il loro ammontare, abilitino comunque i maturandi ad accedere all’esame di Stato, in deroga a quanto previsto dall’attuale normativa.
Invitano, infine, gli studenti, le studentesse e i docenti tutti a sottoscrivere il presente documento, ad impegnarsi a diffonderlo per sostenerne le istanze e ad aderire alla giornata di lotta del 21 Novembre prossimo, indetta da più di 200 associazioni unite dal motto “Per una Società della cura”, che vedrà la Scuola mobilitarsi nuovamente su tutto il territorio nazionale, come è accaduto fin da maggio, in sintonia
con associazioni di genitori e collettivi studenteschi, per chiedere gli indispensabili e indifferibili investimenti nell’edilizia, lo scorporo delle classi-pollaio, il reclutamento di tutti i docenti che hanno titolo all’assunzione, il rispetto dell’art. 33. La pandemia non è un’occasione per rendere “smart” la Scuola, ma per renderla aderente al dettame costituzionale e finalmente degna delle aspettative dei nostri giovani.
STOP ALLA CONNESSIONE! STOP ALL’ALIENAZIONE!
I Cobas Scuola Napoli