Inchiesta sulla didattica a distanza
La libertà di insegnamento, che si traduce nell’ applicazione della Didattica a Distanza, non può, né deve essere messa in dubbio a causa dello stato emergenziale in cui ci troviamo.
Siamo fermamente convinti che l’inclusione sia un aspetto imprescindibile del diritto allo studio, per cui senza di esso non si può parlare di tutela del diritto allo studio. La Didattica a Distanza non riesce ad includere tutte le studentesse e gli studenti, ma acuisce le differenze tra loro.
Siamo altresì convinti che la valutazione non può essere ridotta alla mera attribuzione di voti, soprattutto in un momento come questo, né può tener conto di mesi in cui formalmente la didattica è sospesa.
Inoltre, reputiamo quantomeno contraddittorie sia la violazione del tanto sbandierato diritto alla privacy sia anni di educazione all’uso consapevole degli strumenti telematici spazzati via in poco meno di due settimane.
Per queste ragioni, abbiamo deciso di portare avanti un’inchiesta con l’obiettivo di dimostrare la vera efficacia della Didattica a Distanza, per come ci è stata propinata dall’inizio dell’epidemia.