




Pochi giorni dopo l’attacco ad personam di Matteo Salvini, Eleonora De Majo, appena nominata assessora alla Cultura e al Turismo nella giunta del Sindaco De Magistris, sta subendo un durissimo e sorprendente nuovo attacco da parte della Comunità Ebraica di Napoli. La Comunità, che forse in questo caso confonde la propria posizione nelle lotte politiche locali con le tragedie vere della Storia mondiale, le rimprovera alcuni giudizi fortemente critici nei confronti della politica antipalestinese del Governo e dello Stato di Israele. E, in maniera allusiva e nemmeno tanto velatamente, la Comunità la accusa, in quanto critica del progetto politico e militare sionista, di essere antisemita. L’antisemitismo, nato negli ambienti razzisti, reazionari, nazionalisti, bigotti, misogini, sessisti, antisocialisti, antidemocratici, militaristi e imperialisti, bianchi ed europei, del secolo XIX, è facilmente diventato il sentimento irrazionale e criminale unificante delle destre fasciste, naziste, xenofobe e nazionaliste del XX e del XXI sec. Eleonora De Majo, come tutte e tutti noi, è antifascista in primo luogo, e quindi è antirazzista e antisessista. L’attacco ad Eleonora De Majo è un attacco a tutte e tutti noi.
L’equiparazione di antisionismo e antisemitismo, oltre che profondamente sbagliata storicamente e scioccamente autolesionista se sostenuta da rappresentanti di una Comunità ebraica, è per noi intollerabilmente violenta e oltraggiosa. Siamo veramente indignati. Noi siamo stati e saremo a fianco dei Palestinesi nella difesa dei loro diritti proprio perché abbiamo cominciato a dividere la storia in prima di Auschwitz e dopo Auschwitz quando alcuni degli attuali amici internazionali di Israele (le destre post o para fasciste) ne negavano o minimizzavano la rilevanza! Molti/e di noi sono insegnanti. Insegnare la Storia e celebrare la Memoria (la Memoria della Distruzione degli Ebrei d’Europa) è sempre stata una nostra priorità. Ma la memoria si coltiva affinché le tragedie della storia non si ripetano. E’ un dovere civile che coniuga la lotta all’antisemitismo, quello vero, quello fascista, tanto più pericoloso perché oggi sottovalutato, con la difesa intransigente dei diritti di tutti gli uomini e le donne di questa Terra e di tutti i popoli oppressi e dimenticati: di quello Palestinese anche e soprattutto. A Eleonora va non solo la nostra dovuta solidarietà, ma anche e soprattutto il ringraziamento per essere sempre punto di riferimento e di supporto alla lotta quotidiana contro il razzismo, contro la soppressione dei diritti di popoli martoriati e privati persino della propria terre. Ad Eleonora va ribadita, oggi più di ieri, la nostra vicinanza fisica e culturale nel contrastare qualsiasi forma di razzismo, ma anche quelle forme di comunicazione che mirano soltanto a ledere la coesione e la condivisione di percorsi in una città che non merita vili e menzogneri attacchi come questi.
Le lavoratrici e i lavoratori della scuola Cobas Napoli.