Assemblea pubblica – 8 settembre – Sala Nugnes
SETTEMBRE, ANDIAMO. E’ TEMPO DI LOTTARE!
Con la proposta di riforma costituzionale, il Pd e la sua compagine governativa hanno chiesto al popolo un indiretto avallo alle politiche di austerity. Abbiamo gridato rabbiosamente il nostro “NO”, il 4 dicembre scorso, alle guasconate e alle menzogne di Renzi, ma, soprattutto, abbiamo rivendicato la sovranità popolare, condannando il processo di svuotamento delle procedure democratiche di cui l’esecutivo si era reso responsabile, specie con l’approvazione della “Buona Scuola”, varata a tappe forzate e a dispetto della fortissima contrarietà di tutti gli operatori del settore.
Il nuovo governo imposto al paese, però, dello stesso colore e tenore di quello sconfessato, nonostante il credito nullo, già a Gennaio ha emanato i discutibili decreti attuativi della Legge 107, confermando al paese che l’assimilazione della Scuola al modello produttivo della fabbrica, cioè la sua negazione come “organo costituzionale” e come fattore di emancipazione, è la priorità assoluta dei centri di potere finanziario di cui il Pd si fa garante.
L’estate appena finita ha portato un nuovo carico di minacce, provocazioni, insulti e imposizioni alla categoria dei docenti: il ministro, usando un arrogante lessico venatorio (“stanare”) ha proclamato in modo arrogante la fine della “inamovibilità” dei docenti renitenti ad applicare la 107; ha dato un’accelerazione alla sperimentazione della contrazione del ciclo di studi superiori a quattro anni ed ha accolto subito la proposta di ridurre di un anno quello delle medie; ha frettolosamente fatto stilare la risibile “Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza Scuola-lavoro”, una foglia di fico posta davanti alle centinaia di segnalazioni e denunce per sfruttamento pervenute da parte degli studenti costretti a fornire le prestazioni più varie, non di rado pagando, e redatta all’evidente scopo di placare le polemiche suscitate dalla terribile violenza subita dalle tre giovanissime stagiste di Monza, sessualmente abusate dal proprietario del centro estetico presso cui erano tirocinanti, col ricatto della mancata ammissione all’anno successivo del corso frequentato. Ma la punizione dei docenti, colpevoli di reiterata e ostinata resistenza allo sfascio della Scuola e del paese, va anche oltre l’umiliazione professionale, investe il corpo fisico, su cui il ministero mette le mani brutalmente, prefigurando visite psicologiche coatte, esami tossicologici ed esigendo grottesche certificazioni delle vaccinazioni… dimenticate!
La Storia, specie quella dell’Italia del dopo-armistizio, insegna che il nemico intensifica l’attacco quando presagisce la sconfitta; le nuove restrizioni, riduzioni e intimidazioni del ministero, infatti, sono il segno evidente del tentativo di mascherare e arginare il fallimento eclatante della farraginosa e caotica Legge 107, di cui perfino molti dirigenti rifiutano l’impianto verticistico e le annesse responsabilità, come quella
di attribuire il divisivo “bonus”, di fatto neutralizzato da pratiche volte ad evitare spaccature insanabili in un corpo docente esasperato da un accanimento istituzionale senza precedenti.
Proprio ora che l’attacco è più intenso perché più assiduamente vengono al pettine i nodi della 107, bisogna intensificare lo sforzo comune di monitoraggio attento, raccolta dati meticolosa, disobbedienza convinta e compatta. Abbiamo già dato prova di grande vitalità, a maggio, firmando in tantissimi il documento-appello contro l’Invalsi, l’odiosa tecnica di controllo sociale messa a punto da Confindustria.
L’8 Settembre, alla Sala Nugnes di Via Verdi, dalle ore 15 in poi, dopo il saluto del Sindaco De Magistris, ci confronteremo su come generalizzare e rafforzare tutti gli interventi di contrasto possibili, nell’attuale, decisiva congiuntura politica e scolastica. INVITIAMO COLLEGHI, DIRIGENTI, STUDENTI, GENITORI E CITTADINI TUTTI, PER PRESENTARE E DISCUTERE PROPOSTE: CHI INSEGNA, NON SI RASSEGNA!